Residenze d' artista - sarà Giulia Iacolutti a sviluppare l'opera per il DSV

L'artista visiterà le strutture del dipartimento il 23 e 24 ottobre prossimi
Tipologia news: 
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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
20/09/2023

Il progetto di residenze nasce in occasione del centenario dell’Università di Trieste che si celebrerà nell’anno accademico 2023-2024 e andrà ad implementare la collezione di opere acquisite durante l’Esposizione nazionale della Pittura Italiana Contemporanea, allestita nel 1953 presso l’Aula Magna dell’edificio centrale. Un corpus altamente significativo per diverse ragioni: senz'altro per il valore dei diversi dipinti che la compongono ma, non di meno, per le motivazioni e la modalità in cui la stessa era stata costituita in quegli anni. Gli artisti di allora erano stati invitati a consegnare all'ente un'opera per un accadimento solenne, di rilevanza storica, a formare un insieme che rappresentasse la rinascita culturale della città e che valorizzasse l'impegno verso la cultura e la ricerca dello Stato attraverso l'Università. L’idea è pertanto quella di valorizzare l'identità dell'Università di Trieste attraverso lo sguardo dell'artista contemporaneo che si mette in relazione con le diverse discipline per trasmettere la propria visione. L'arte diviene così un momento di analisi, interpretazione e rilettura delle diverse materie andando a trasformare il dipartimento, già di per sé luogo del sapere, in un’incubatore di pensieri sparsi e condivisi che diviene giacimento per suggestioni artistiche e dialoghi trasversali. L’obiettivo è quello di stimolare uno sguardo altro per svelare la ricchezza e la complessità insita in ogni disciplina e creare una finestra aperta sull’arte come strumento di comunicazione, nonché cortocircuito tra discipline. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di  Trieste -SmaTS (Sistema museale di Ateneo), ERPAC – REGIONE Friuli Venezia Giulia e ARDIS (agenzia regionale per il diritto allo studio Friuli Venezia Giulia).

 

Nell'ambito di questo progetto sono stati individuati 10 artisti, incaricati di sviluppare delle opere ispirate a tematiche caratterizzanti i singoli dipartimenti. Queste opere verranno realizzate dagli artisti in spazi dedicati all'interno dell'edificio A tra il 6 ed il 13 novembre e verranno presentate al pubblico il 14 novembre. Le opere troveranno poi collocazione negli stessi spazi dell'edificio centrale, negli atri in corrispondenza degli scaloni laterali. Gli artisti avranno la possibilità di visitare i dipartimenti a loro assegnati il 23 e 24 ottobre, conoscendo docenti e studenti e seguendo la vita del dipartimento, sia in ambito didattico, sia in ambito di ricerca, al fine di trarre ispirazione per il successivo sviluppo delle opere. Per il DSV l'artista selezionata è Giulia Iacolutti, incaricata di sviluppare sun'opera sui temi "Biodiversità, DNA e cervello", selezionate dal personale come parole chiave particolarmente rappresentative delle nostre attività.

 

Giulia Iacolutti (1985, Cattolica, RN; vive e lavora a Udine)


Fotografa e artista visiva, dopo la laurea magistrale in Economia dell’Arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, studia fotografia e video presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e Narrativa e Nuovi Media presso la Fondazione Pedro Meyer di Città del Messico, dove vi rimane per quattro anni. Il suo lavoro è stato esposto in Argentina, Bolivia, Colombia, Germania, Italia, Messico, Spagna, Stati Uniti e Svizzera e ha pubblicato su testate nazionali e internazionali tra cui National Geographic, La Repubblica, L’Espresso, Vice e Gattopardo. Tra gli ultimi riconoscimenti si ricordano le nomine al Joop Swart Masterclass e al Foam Paul Huf Award 2018. Nel 2019 vince il premio FVG Fotografia e pubblica il suo primo libro, Casa Azul, edito da the(M) éditions in Francia e da studiofaganeleditore in Italia, premiato come Miglior Libro d’Artista Marco Bastianelli 2020. Vincitrice del bando Refocus, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con Triennale Milano e Museo di Fotografia Contemporanea, nel novembre 2021 inaugurerà una mostra personale presso il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. È rappresentata da studiofaganel, Gorizia.

 


POETICA
Che si tratti di fotografia, video o installazioni, l’artista parte sempre da una ricerca antropologica, andando a privilegiare i contesti dove le lotte identitarie appaiono resistenti e radicate. È proprio in questi terreni aridi e ostili che hanno preso forma, andandola poi a modificare, le trans di Casa Azul o gli studenti desaparecidos di Vivos; che sono germinati il sincretismo di Jannah e poi ancora Dopamina, un progetto dedicato agli ormoni del piacere realizzato con persone ammalate di Parkinson o che hanno disabilità fisiche. Sono i corpi e i loro mutamenti a determinare nuovi paesaggi, nel tentativo di dissolvere convinzioni limitanti e precostituite. In questa appassionata e curiosa ricerca l’artista evidenzia la dignità di ogni forma di vita. Quella vita che sebbene spesso non trovi accoglienza fuori, cresce e si
struttura dentro, andando a tracciare le difficoltà e le memorie dei mutamenti storici. In quelli che lei chiama “Laboratori di arte relazionale”, l’artista attua un processo di integrazione ed inclusione sociale attraverso l’arte e la fotografia, dove la fotografia è sempre di più un mezzo, e viene “ri-significata e scomposta”.
Recentemente ha lavorato con l’utenza psichiatrica sul collage e sul ritaglio. L’opera finale è loro, mentre lei, come afferma in un’intervista, diventa una sorta di guida.

Ultimo aggiornamento: 25-09-2023 - 12:13
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