Nuova pubblicazione - In Vitro and In Vivo Evaluation of the Effects of Drug 2c and Derivatives on Ovarian Cancer Cells

L'articolo è stato pubblicato sulla rivista Pharmaceutics
Tipologia news: 
home
Data pubblicazione
Pubblicato il: 
16/05/2024

E' stato recentemente pubblicato sulla rivista Pharmaceutics un lavoro intitolato "In Vitro and In Vivo Evaluation of the Effects of Drug 2c and Derivatives on Ovarian Cancer Cells", che ha visto la partecipazione per il DSV, dei gruppi di ricerca in Immunologia della riproduzione e dei tumori, Biopsia liquidaNeurobiologia cellulare e dello sviluppo

 

Segue l'abstract del lavoro, che può essere letto integralmente a questo link: https://doi.org/10.3390/pharmaceutics16050664 

Il cancro dell’ovaio è la neoplasia ginecologica più letale nelle donne che rappresenta a livello mondiale il settimo cancro più comune e la quinta causa di morte nel genere femminile. La chemioterapia di prima linea con composti del platino rappresenta la base per il trattamento di questo tumore, ma spesso la malattia recidiva diventando resistente al platino e portando ad un forte abbassamento del tasso di sopravvivenza a cinque anni (<45%). Pertanto diventa urgente l’identificazione di nuove molecole terapeutiche. In questo studio multidisciplinare che ha coinvolto molti gruppi di ricerca italiani e stranieri, è stato studiato un composto di sintesi, il 4-Hydroxy-2,6-bis(4-nitrobenzylidene) cyclohexanone 2, chiamato 2c come antitumorale per il cancro dell’ovaio.

Questo lavoro dimostra che il composto 2c è efficace nel ridurre la crescita di varie linee cellulari di carcinoma ovarico. Questa attività antiproliferativa è stata dimostrata anche nelle cellule tumorali primarie di cancro dell’ovaio isolate dai pazienti e coltivate in 2D o come organoidi, un prezioso modello di cellule in 3D che mantiene molte delle caratteristiche del carcinoma ovarico in vivo. L'efficacia di 2c è stata dimostrata anche in vivo in un modello murino di xenotrapianto con cellule di cancro dell’ovaio. Da una prospettiva molecolare, il lavoro dimostra che 2c innesca l'apoptosi molto probabilmente interagendo tramite un apposito “docking” al sito attivo di un enzima con attività deubiquitinilante, chiamato DUB-UCHL5, come dimostrato con un metodo insilico. Inoltre, il 2c inibisce la crescita delle cellule tumorali anche riducendo i livelli del fattore di trascrizione E2F1 e induce la necrosi delle cellule tumorali, inibendo l’attività del proteosoma. Infine, si dimostrato che l'attività antitumorale del 2c viene spesso mantenuta dopo la coniugazione della molecola con dei linker utili per legare molecole finalizzate a una migliore somministrazione/targeting/specificità del farmaco.
Complessivamente, i dati di questo lavoro supportano fortemente il potenziale valore terapeutico del 2c e dei suoi derivati per il trattamento in vivo del carcinoma ovarico.

Ultimo aggiornamento: 16-05-2024 - 15:24
Share/Save