Nuova pubblicazione: Materials derived from the human elastin-like polypeptide fusion with an antimicrobial peptide strongly promote cell adhesion

Pubblicata sulla rivista "Journal of Materials Chemistry B"
Tipologia news: 
home
Data pubblicazione
Pubblicato il: 
31/07/2024

E' stata recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Materials Chemistry B il nuovo lavoro del gruppo di ricerca in Nutrizione molecolare e medicina rigenerativa, intitolato "Materials derived from the human elastin-like polypeptide fusion with an antimicrobial peptide strongly promote cell adhesion", che ha visto la collaborazione di colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e del'università di  Birmingham.

Segue l'abstract del lavoro, che può essere letto interamente al seguente link: https://doi.org/10.1039/D4TB00319E

 

I materiali proteici e peptidici hanno suscitato grande interesse negli ultimi anni, soprattutto per le applicazioni biologiche, alla luce della loro possibilità di codificare facilmente la bioattività mantenendo la citocompatibilità e la biodegradabilità. L'espressione eterologa ricombinante per produrre peptidi antimicrobici è sempre più considerata un'alternativa conveniente per la transizione dai metodi convenzionali a sistemi di produzione più sostenibili. L'elastin-like polypeptide (HELP) umano si è dimostrato un valido vettore di fusione e, grazie alle sue proprietà all'avanguardia, sono stati sviluppati con successo materiali biomimetici con capacità antimicrobiche. In questo lavoro, abbiamo sfruttato questa piattaforma per produrre una sequenza difficile da sintetizzare come quella della β-defensina 1 umana (hBD1), un peptide cationico anfipatico con vincoli di ripiegamento strutturale rilevanti per la sua bioattività. Nella progettazione del gene sono stati introdotti siti di riconoscimento delle endoproteinasi altamente specifici per rilasciare le forme attive della hBD1. Dopo l'espressione e la purificazione del nuovo costrutto di fusione, è stata valutata la sua attività biologica. È emerso che sia il biopolimero di fusione sia le forme attive rilasciate possono inibire la crescita di Escherichia coli in ambienti redox. In particolare, i materiali 2D e 3D derivati dal biopolimero hanno mostrato una forte attività di promozione dell'adesione cellulare. Questi risultati suggeriscono che HELP rappresenta una piattaforma multitasking che non solo facilita la produzione di domini bioattivi e materiali derivati, ma potrebbe anche aprire la strada allo sviluppo di nuovi approcci per studiare le interazioni biologiche a livello molecolare.

Ultimo aggiornamento: 31-07-2024 - 13:07
Share/Save