Competenze e servizi di Biologia Ambientale

I ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita mettono a disposizione di enti pubblici e privati le loro competenze tecnico-scientifiche nel campo dello studio della componente biotica dell’ambiente. L’elenco delle competenze a seguire non è certamente esaustivo ma si basa su consolidate esperienze professionali e/o di ricerca.

 

Monitoraggi ambientali

La possibilità di dare un giudizio di qualità ambientale mediante biomonitoraggi ambientali è associata ad indagini su ”biomonitor”, cioè intere comunità, singoli organismi, o loro parametri fisiologici o biochimici che riflettono il disturbo operato dall’uomo sull’ambiente, permettendo di definire su base quantitativa fenomeni di inquinamento o di alterazione ambientale. In questo contesto i ricercatori del DSV offrono le loro consolidate competenze in:

 

  • Monitoraggio della qualità delle acque interne tramite l’applicazione di indici biotici (dr. Elisabetta Pizzul)
  • Monitoraggio della qualità dell’aria utilizzando muschi e licheni quali bioindicatori e bioaccumulatori attivi e passivi di inquinanti aerodiffusi persistenti (prof. Mauro Tretiach)
  • Monitoraggio di spore fungine e pollini aerodispersi tramite analisi genetiche (dr. Lucia Muggia)
  • Monitoraggio di comunità microbiche di matrici ambientali tramite analisi genetiche (prof. Alberto Pallavicini)
  • Monitoraggio dello stato idrico di piante e suoli (prof. Andrea Nardini)
  • Sviluppo di protocolli di monitoraggio faunistici (Prof. Alessio Mortelliti)

 

 

Protezione e valorizzazione del patrimonio ambientale

I ricercatori del DSV sono da molti anni impegnati nella protezione e nella valorizzazione in chiave fruitiva dell’ambiente, secondo una visione che mira a integrare tutela e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici. I ricercatori del DSV hanno consolidate competenze in:

  • Allestimento di check-list della flora e della fauna di riserve, parchi, aree urbane (flora: Prof. Pier Luigi Nimis, fauna: Prof. Piero Giulianini)
  • Analisi e monitoraggio della biodiversità vegetale e habitat per la gestione di aree naturali e antropizzate, basati anche su tecniche di telerilevamento (Prof. Miris Castello, Prof. Giovanni Bacaro, Dr. Francesco Petruzzellis)
  • Analisi del territorio tramite telerilevamento e metodi ecofisiologici per la tutela del paesaggio, lo sviluppo rurale, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la resilienza degli ecosistemi al cambiamento climatico (Dr. Francesco Petruzzellis)
  • Gestione delle risorse alieutiche e di ambienti marini (prof. Antonio Terlizzi)
  • Gestione di specie aliene animali e vegetali con definizione di possibili azioni di contrasto (sp. animali in ambito marino: Prof. Antonio Terlizzi, sp. animali in ambito terrestre: Prof. Alessio Mortelliti, sp. vegetali: Prof. Giovanni Bacaro)
  • Gestione delle popolazioni di specie autoctone animali (Prof. Alessio Mortelliti)
  • Digitalizzazione e disseminazione di dati di collezioni di storia naturale, secondo protocolli standardizzati a livello internazionale, al fine di fornire dati storici per la produzione di modelli distributivi di singoli organismi o intere comunità biotiche (Prof. Stefano Martellos)
  • Aggregazione di dati di biodiversità in network federati nazionali e internazionali (Network Nazionale della Biodiversità, GBIF, BioCASE, Europeana) (prof. Stefano Martellos)

 

Procambarus clarkii catturato nel canale Brancoletto delle zone di bonifica del Lido di Staranzano

 

Formazione e sensibilità ambientale

Numerose sono le attività di promozione dell’educazione ambientale svolte in collaborazione con scuole, aree protette, organizzazioni ed enti pubblici preposti alla protezione dell’ambiente. Citiamo come esempi:

  • Lo sviluppo di applicativi informatici per l’identificazione di specie animali e vegetali (prof. Pier Luigi Nimis)
  • Il coinvolgimento della popolazione nello studio della contaminazione dei mari da microplastiche (prof. Antonio Terlizzi)
  • Il coinvolgimento di cittadini nel monitoraggio della qualità dell'aria tramite la segnalazione di specie target di licheni epifiti mediante un approccio di citizen science (prof. Mauro Tretiach)
  • Il coinvolgimento della popolazione nella segnalazione di specie invasive e specie rare o minacciate mediante un approccio di citizen science (prof. Piero Giulianini)
  • Monitoraggi faunistici con coinvolgimento di citizen scientists (Prof. Alessio Mortelliti)

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 15-05-2023 - 10:53