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Il Giappone della dottoressa Paola Rispoli
La dott.ssa Paola Rispoli, assegnista di ricerca presso i laboratori del Dipartimento di Scienze della Vita sotto la guida della prof.ssa Marianna Lucafò, all’inizio del 2024 ha svolto il suo tirocinio di dottorato presso l’Università di Shinshu, in Giappone, grazie alla collaborazione esistente tra il gruppo di ricerca dell’Ateneo triestino e l’Istituto nipponico. I sei mesi trascorsi in Giappone sono stati svolti nell’ambito del programma Erasmus+ dei dottorandi dell’Università degli Studi di Trieste.
L’Università di Shinshu si trova nella prefettura di Nagano, nella città di Matsumoto, un piccolo centro urbano di poco più di 200.000 abitati noto per la sua vicinanza alle Alpi giapponesi e il suo antico originale castello, uno dei pochi che non sono stati ricostruiti.
Nel suo soggiorno nella Terra del Sol Levante, la ricercatrice dell’Ateneo triestino ha alloggiato non lontano dall’Istituto, presso una casa per studenti nella quale disponeva di una piccola cucina, un bagno e una camera da letto. L’impegno economico per questa esperienza è stato coperto principalmente dal programma Erasmus+ e da un’ulteriore borsa di studio italiana, finanziata dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF), che la dott.ssa Rispoli si è aggiudicata.
Il tirocinio si è svolto nel Dipartimento di Istologia e Embriologia dell’Università di Shinshu, dove la ricercatrice ha avuto sia l’opportunità di ottenere risultati importanti per la sua tesi di dottorato che d’imparare nuove tecniche da utilizzare per studiare gli organoidi pancreatici esocrini derivati da cellule staminali pluripotenti indotte e la loro caratterizzazione molecolare. Gli organoidi sono modelli cellulari tridimensionali (3D), derivati da cellule staminali, progettati per riprodurre fedelmente la struttura complessa e la funzionalità degli organi umani. Si tratta, infatti, di strutture multicellulari che contengono diversi tipi di cellule e si auto-organizzano rappresentando la complessità, l'organizzazione e la funzione di un tessuto reale. Consentono perciò studi rappresentativi di patologie e meccanismi d’azione e tossicità dei farmaci. Per queste ragioni gli organoidi sono estremamente importanti nella ricerca biomedica, oncologica e farmacologica. La dott.ssa Rispoli durante il suo tirocinio in Giappone ha potuto identificare la procedura migliore per la generazione di organoidi pancreatici e approfondire le tecniche per la loro caratterizzazione, grazie soprattutto all’esperienza dei colleghi nipponici nelle tecniche di immunofluorescenza e alla disponibilità di strumentazioni che le hanno permesso di identificare il modello migliore. Le competenze acquisite e i rilevanti risultati ottenuti le consentiranno ora di continuare la sua ricerca riproducendo l’organoide nell’Ateneo triestino al fine di studiare la pancreatite indotta da farmaci.
L’esperienza in Giappone, però, non è stata solo entusiasmante dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano. La dott.ssa Rispoli, infatti, ha avuto la possibilità di conoscere molte persone e le loro culture e ha trovato, alla Shinshu University, un ambiente estremamente ospitale che l’ha fatta sentire accolta e integrata.
Dal un punto di vista logistico e amministrativo il campus si è rivelato estremamente organizzato, con un eccellente ambiente accademico costituito da numerose strutture per gli studenti. Per agevolare gli ospiti nello svolgimento di tutte le pratiche burocratiche e per aiutarli ad orientarsi all’interno del comprensorio, l’università giapponese affianca ai ricercatori stranieri alcuni studenti dell’Ateneo che forniscono informazioni, assistenza e, come nel caso della nostra ricercatrice, interagiscono anche all’esterno del mondo accademico dimostrandosi estremamente amichevoli, cordiali e gentili, con tanto di festa di compleanno a sorpresa!
Durante il periodo di ricerca all’estero la dott.ssa Rispoli ha avuto la possibilità di visitare Matsumoto e i suoi dintorni, anche grazie alla disponibilità dei colleghi nipponici che le hanno fatto conoscere luoghi caratteristici come la storica strada di Nakamachi Dori, costellata di antichi magazzini dal caratteristico colore bianco e nero, che oggi giorno sono stati convertiti in caffè, ristoranti e negozi dove si possono acquistare prodotti d’artigianato giapponese come ceramiche e oggetti laccati, e l’incantevole via Nawate Dori, conosciuta come la via delle rane, formata da una fila di negozietti che vendono oggetti di tutti i tipi a tema “rana”. Il motivo di questa fissazione per il rumoroso animale nasce dal vicino canale dove in estate gracidano cori di rane, ma la particolarità sta nel fatto che “rana” in giapponese si dice “Kaeru” che significa anche “tornare a casa” per cui un oggetto con una rana rappresenta un amuleto per avere un “buon ritorno a casa”.
Ad aprile la giovane ricercatrice dell'Ateneo triestino ha anche potuto ammirare la meravigliosa fioritura dei sakura, fiori di ciliegio, che per i giapponesi rappresenta non solo l’arrivo della primavera, ma simboleggia anche da un lato la rinascita e dall’altro, in considerazione della breve durata del fiore, ricorda che la vita è effimera.
Concluso il progetto Erasmus, la dott.ssa Rispoli si è fermata ancora un paio di settimane nel bellissimo paese asiatico per trascorrere una breve vacanza spostandosi a Okinawa, Tokyo, Nagoya, Nagano, Kyoto, Kofu, Osaka, insomma un veloce tour nella nazione insulare dell’Oceano Pacifico per completare meritatamente l’avventura di una scienziata trasferitasi temporaneamente dall’altra parte del mondo.
La dott.ssa Rispoli definisce l’esperienza dell’Erasmus come arricchente, stimolante e formativa e a studenti e dottorandi interessati a trascorrere alcuni mesi in un altro Paese consiglia vivamente di trascorrere un periodo alla Shinshu University perché, per lei, questo luogo offre l’opportunità di crescere sia professionalmente che personalmente.
Ultimo aggiornamento: 25-09-2025 - 15:07