Due nuovi articoli pubblicati dal gruppo di ricerca in biopsia liquida

Tipologia news: 
home
Data pubblicazione
Pubblicato il: 
25/06/2024

Sono stati recentemente pubblicati i due seguenti lavori, coordinati dalla prof.ssa Bruna Scaggiante.

 

 

Il primo, intitolato "New challenges in hepatocellular carcinoma: A role for PIWI-interacting RNAs?" e pubblicato sul World Journal of Gastroenterology, può essere letto al seguente link: http://dx.doi.org/10.3748/wjg.v30.i22.2843

Segue l'abstract:

Il carcinoma epatocellulare (hepatocellular carcinoma, HCC) è nel mondo il sottotipo più comune e mortale di cancro al fegato. Per migliorare gli approcci clinici, è fondamentale comprendere i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo e della progressione dell’HCC. A questo proposito stanno emergendo molte evidenze sul ruolo di RNA non codificanti nello sviluppo e progressione di HCC. Tra questi, i PIWI-interacting RNA (piRNA) sono una classe di piccoli RNA non codificanti che si legano a proteine ​​della famiglia PIWI per regolare l'espressione genica a livello trascrizionale e post-trascrizionale. Funzionalmente, il ruolo principale dei piRNA è quello di silenziare l'espressione genica a livello trascrizionale reclutando la DNA metiltransferasi e l’istone metiltransferasi rispettivamente al promotore bersaglio e all'istone bersaglio. Inoltre, i piRNA proteggono le cellule dai trasposoni e ne impediscono l'amplificazione e la mobilizzazione Recentemente è emerso un loro ruolo nello sviluppo di molti tumori umani. Nell’HCC, la ricerca sui piRNA è ancora agli inizi e molto deve ancora essere chiarito sul loro ruolo in questi tumori. Tuttavia, ci sono già evidenze che i piRNA e le proteine PIWI siano implicate nello sviluppo di HCC e nella sua aggressività.

 

Il secondo, intitolato "Angiogenesis and Ovarian Cancer: What Potential Do Different Subtypes of Circulating Endothelial Cells Have for Clinical Application?" e pubblicato sull'International Journal of Molecular Sciences, frutto della collaborazione con l'università ghanese di Cape Coaste, può essere letto al seguente link: https://doi.org/10.3390/ijms25116283

Segue l'abstract: 

Il cancro ovarico (Ovarian cancer, OC) è la principale causa di morte per cancro ginecologico in tutto il mondo. Più del 70% delle donne inizialmente risponde bene alla chemioterapia a base di platino-taxano negli stadi avanzati della malattia (stadio III e IV), ma purtroppo la maggior parte di essi alla fine sviluppano resistenza, portando al fallimento del trattamento. Quindi sono di grande importanza l'identificazione di biomarcatori che possono aiutare a classificare i pazienti per gli studi clinici e aiutare a prevedere il mantenimento della risposta ai regimi terapeutici.
Le cellule rare circolanti comprendono le cellule tumorali (CTC) e le cellule endoteliali circolanti (CEC), queste ultime originarie da cellule endoteliali mature (EC) o da cellule endoteliali progenitrici (EPC).
Numerosi studi su diversi tipi di cancro come quello del colon-retto, della mammella, del rene, del pancreas e polmone non a piccole cellule hanno evidenziato il significato delle CEC nell’angiogenesi tumorale e la loro presenza nei cluster di carcinomi, che è cruciale per l'invasività del tumore e lo sviluppo di metastasi. Infatti, le cellule endoteliali, le cellule endoteliali progenitrici e le cellule endoteliali tumorali partecipano rispettivamente ai processi di angiogenesi, vasculogenesi e mimetismo della vasculogenesi
In questa revisione dei lavori di letteratura, abbiamo messo in evidenza come vengono isolate queste cellule endoteliali e come siano utilizzabili come potenziali biomarcatori del OC. Infatti negli stadi più avanzati del tumore si trovano i diversi tipi di cellule endoteliali circolanti: le cellule endoteliali circolanti (CEC), le cellule endoteliali progenitrici circolanti (CEPC) e le cellule endoteliali tumorali circolanti (CETC). I pazienti che rispondono alle terapie hanno una riduzione del numero di queste cellule nel sangue. Inoltre, il sottotipo di cellule endoteliali circolanti indica anche il grado di angiogenesi del tumore e questo è rilevante ai fini della scelta terapeutica. Gli studi fino ad ora effettuati costituiscono una importante base per continuare ad esplorare il significato clinico delle cellule endoteliali circolanti. Per poter avvalorare un utilizzo in clinica come biomarcatori per le scelte terapeutiche nell’OC avanzato, è necessario che si standardizzi il tipo di procedura per la selezione di queste cellule dal sangue e che si amplino gli studi in pazienti.

Ultimo aggiornamento: 25-06-2024 - 14:02
Share/Save