Nuova pubblicazione: β-diversity reveals ecological connectivity patterns underlying marine community recovery: Implications for conservation

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
18/05/2023

Il lavoro è stato pubblicato il 15/05/2023 sulla rivista “Ecological Applications” con il coinvolgimento del gruppo di ricerca Biodiversità, conservazione e gestione di sistemi marini-costieri.

 

Dato che la β-diversità può essere considerata espressione delle connessioni ecologiche, il trend di diminuzione della similarità composizionale tra comunità al crescere della distanza (distance-decay) può chiarire i pattern spaziali di connettività e i processi locali e su larga scala che determinano la struttura dei popolamenti marini in una data regione. Questo, a sua volta, può fornire informazioni preziose per la creazione di network di aree marine protette (AMP) ecologicamente coerenti, in cui le comunità protette sono potenzialmente interconnesse e possono sostenersi reciprocamente contro le perturbazioni ambientali. Tuttavia, gli studi sperimentali sulle variazioni di β-diversità a diverse scale spaziali e in relazione al disturbo sono rari, limitando la nostra comprensione su come le connessioni ecologiche tra le comunità marine possano influenzare le loro dinamiche di recupero. In questo studio, è stato condotto un esperimento manipolativo simulando un forte disturbo fisico in habitat rocciosi del subtidale in diverse località posizionate lungo più di 1000 km di costa nel Mar Adriatico (Mar Mediterraneo), per confrontare i pattern di β-diversità in rapporto alla distanza e al trasporto delle correnti tra popolamenti disturbati e non disturbati e chiarire i processi di connettività e le scale coinvolte nel recupero. Nonostante l’ipotesi più probabile che i processi a piccola scala potessero determinare il recupero delle aree disturbate, i risultati hanno indicato che la connettività mediata dalle correnti a scale spaziali più ampie influenzava fortemente la ricostituzione delle comunità dopo il disturbo. Nei nostri siti di studio nel Mare Adriatico, i modelli di β-diversità suggeriscono che proteggere aree che rivestono un ruolo di hotspot per lo scambio di propaguli potrebbe aumentare la complementarità e rafforzare la connettività ecologica in tutto il network di AMP. Più in generale, una distanza tra AMP entro i 100-150 km e una dimensione delle zone a protezione integrale di almeno 5 km di costa, potrebbe migliorare la connettività tra le comunità dei reef rocciosi del Mediterraneo sia a scala locale che a scala più ampia. Questi risultati contribuiscono a guidare la pianificazione della conservazione al fine di incrementare la connettività ecologica all'interno delle reti di AMP e a migliorare la loro efficacia nella protezione delle comunità marine nei confronti del crescente disturbo naturale e antropico.

 

Il lavoro completo può essere letto a questo link:

https://esajournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/eap.2867

Ultimo aggiornamento: 18-05-2023 - 12:06
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