E' stato recentemente pubblicato sulla rivista Carbohydrate Polymers, prestigiosa rivista Q1 nelle sezioni "Mterials chemistry", "Organic chemistry" e "Polymers and plastics" il nuovo lavoro del gruppo di ricerca in polisaccaridi e biomateriali.

Gli studi in vitro sulla differenziazione delle cellule staminali mesenchimali sono stati eseguiti prevalentemente utilizzando materiali puramente elastici come, per esempio, le classiche piastre in plastica da coltura cellulare, che non rappresentano l'ambiente fisiologico che le cellule ritrovano in vivo. In questo studio viene riportato l'effetto di diversi mimic della matrice extracellulare con proprietà meccaniche "viscoplastiche", che mimano le caratteristiche in vivo di diversi tessuti, per studiare la differenziazione osteogenica delle cellule staminali in 2D. Sono stati sviluppati idrogeli morbidi, composti da un chitosano modificato con lattosio, utilizzando una combinazione di reticolazioni permanenti e temporanee. La presenza di reticolazioni temporanee ha un effetto minore sulla rigidità degli idrogeli, ma provoca un rilassamento immediato (dissipazione) della sollecitazione applicata. Questa proprietà del materiale porta al commitment osteogenico precoce delle cellule staminali, come evidenziato dall'espressione genica di RUNX2, del collagene di tipo 1 (COL1A1), dell'osteocalcina (OCN), dell'attività dell'enzima fosfatasi alcalina (ALP) e della formazione di depositi di calcio. Al contrario, le cellule coltivate su idrogeli puramente elastici con solo reticolazione permanente iniziano a differenziarsi solo dopo un periodo di tempo più lungo. Nel complesso, i dati riportati suggeriscono un sensing cellulare di tipo "meccanico" mediato dalla dissipazione (e non dalla rigidità o stiffness) delle forze che vengono generate dalle cellule nel momento in cui incominciano ad interagire con il proprio substrato.

Il testo completo dell'articolo è reperibile a questo link